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In prima fila Mazzei Augusto
Regio Caccia Torpediniere Espero 1942 Altesi Nuovi - Portoferaio
La Regia Marina doveva contribuire al sistema difensivo,che ho illustrato nell'introduzione, in duplice maniera e cioè con l'azione difensiva delle batterie navali di medio calibro e con la difesa attiva mediante navi e sommergibili appoggiati alla Base di Portoferraio. Doveva inoltre assicurare la difesa passiva mediante sbarramenti di mine e ostruzioni del porto.
Era compito della Regia Marina assicurare la difesa antiaerea fissa della zona mediante batterie 102 e 76,difesa non solo delle installazioni militari ma anche di Portoferraio e degli impianti industriali.
Nasce così il Settore Militare Marittimo Elba-Piombino suddiviso nei due Sottosettori dell'Elba e di Piombino.
All'Isola d'Elba l'Ufficio del Capo Settore venne posto a Portoferraio all'interno del Forte Falcone,una struttura fatta costruire dai Medici nel 1548. Il Comando comprendeva: Ufficio Telegrafico, Segreteria e Ufficio Cifra, Alloggio Comandante, S. Ufficiali , S. Capi e Comuni
F.A.M e DICAT
Il Comando del Fronte a Mare (F.A.M) era situato sul Forte Falcone ,all' Isola d'Elba, dal quale dipendevano 3 batterie navali di medio calibro 2 sull'Isola e una a Piombino dotate di artiglierie 152/45 per un totale di 13 pezzi con una gittata di circa 18.000 metri.
I Comandi DICAT invece erano due,uno per le 7 batterie dell'Elba a Forte Falcone e uno per le 4 batterie di Piombino sul Castello di Piombino.
Le Batterie doppio compito antiaereo-antinave con artiglierie 102/35 S. A - V erano tre nell'Isola e una a Piombino per un totale di 18 cannoni.
Il comando Dicat di Portoferraio era difeso da 2 mitragliere binate Breda 31 Calibro 13.2, da una Mitrgaliera calibro 20mm e da mitragliatrici calibro 6,5. Presso questo Comando vi era un Tenente Pilota della Regia Aeronautica per il servizio di collegamento con gli aeromobili.
Il comando Dicat Piombino invece era guarnito da 1 mitragliatrice Breda 31 calibro 13.2,una mitragliatrice Breda 37 calibro 8mm e da mitragliatrici calibro 6,5.
Sette invece erano le batterie antiaeree da 76/40 di cui quattro sull'Isola per un totale di 27 cannoni. Complessivamente vi erano 58 cannoni suddivisi in 14 batterie di cui 3 antinave e 11 doppio scopo. Ogni postazione era attrezzata per la difesa ravvicinata con mitragliatrici, le quali guarnivano anche i posti semaforici e le due centrali DICAT, trovandosi nella zona variamente distribuite per un numero complessivo di 6 mitragliatrici binate da 13,2 ,8 singole da 13,2 30 da 8mm 69 da 6,5 e 8 da 20mm
Mazzei Augusto (secondo da sinistra) Batteria E132 Le Grotte (4 cannoni da 76/40).
Indossa cuffie e microfono collegate con la SDT (Stazione Direzione Tiro).
Presso ogni cannone della batteria vi erano
8 serventi, uno di questi era in contatto con la centrale di
tiro e passava le coordinate al puntatore del pezzo che le inseriva in una
centralina asservita al cannone ( centralina
meccanica "Bragadin",sostituita poi dalle elettromeccaniche San Giorgio "Gamma
1")
Vi era un particolare tipo di elmetto 33 in carico a questi operatori che aveva
le falde laterali all'altezza delle
orecchie tagliate per poter indossare l'elmetto sopra le cuffie.
© Foto
di Beranzoni Paolo ©
OSTRUZIONI
Fra le difese passive della zona ,vi era l'ostruzione retale di Portoferraio distesa fra Punta del Torrione (La Linguella) e Punta Le Grotte (metri 1050),che chiudeva la rada interna (comprese le 4 boe di fronte a San Giovanni?) ma lasciava esposto l'ancoraggio dell'antirada dove erano poste tre boe per l'ormeggio degli incrociatori.
Alla difesa delle ostruzioni era preposto un cannone 76/40 con 250 munizioni e 13 uomini, posizionato presso la Torre del Martello.
Vi erano inoltre una mitragliatrice Breda 31 singola calibro 13,2mm e 2 Breda 37 calibro 8mm.
La rete era composta da 10 tratte,realizzate con 44 elementi di rete impervia ad altezze variabili tra 4 e 8 metri. Le varie tratte erano sostenute da 240 galleggianti cilindrici e 8 boe, con a guarda - porta due bettoline(GF 584 GF 591) presumibilmente armate con 2 Breda 37 calibro 8 mm .
La Regia Marina richiese però di poter estendere la rete a copertura dell'antirada da Punta Faro a Punta Falconaia per 1820metri di copertura ,aggiungendo anche parallelamente una rete parasiluri.
Per quanto riguarda le operazioni di dragaggio ravvicinato per emergenze di guerra vi erano 4 squadriglie di Motopescherecci ognuna su 4 unità ,per tutta la Zona Militare.La prima per il dragaggio della rotta del Canale di piombino,la seconda per la rotta di Ponente sulla costa Nord dell'Elba ,la terza per la rotta costiera del Promontorio di Piombino e la quarta per l'Argentario. Oltre a queste 16 imbarcazioni a Portoferraio venne assegnata una Squadriglia di Motovedette della Guardia di Finanza.
Nel caso che i 16 motopescherecci dovessero essere approntati ,su ordine del Comando di Portoferraio, l'allestimento (composto dagli apparecchi draganti e dall'armamento) veniva affidato all'Officina Meccanica del cantiere "Ilva",mentre i quattro Rimorchiatori requisiti alla Marina Mercantile dovevano essere approntai sempre dall' "Ilva" con l'ausilio dell'officina di Piombino
Per il pilotaggio foraneo invece vi erano i piroscafi "Sgarallino" e "Elbano Gasperi" della Società di Navigazione Toscana,approntati dall'Arsenale di La Spezia,come riserva il grosso rimorchiatore"Algerina Neri". Vi erano in oltre per il pilotaggio interno e a guardia mobile delle ostruzioni due rimorchiatori della R.Marina.
Per quanto riguarda le torpedini invece, queste erano tenute presso l'Arsenale a La Spezia ,in numero totale di 600, per la realizzazione degli sbarramenti antinave e antisommergibili da posare nelle acque dell'Arcipelago Toscano. Dai diari si legge che a Portoferraio era stato individuato come deposito un capannone di un officina meccanica dismessa di proprietà della Società Alti Forni "Ilva",nelle vicinanze del quale poteva trovare alloggio il personale preposto alla manutenzione e al maneggio delle torpedini. C'è da dire, che anche se il suddetto capannone risultava vetusto e sgangherato era però assai vicino alla banchina delle unità posamine. Per la posa e manutenzione degli sbarramenti vi erano un Pontone Biga (GA212) a vapore da 8 ton. e un Pontoncino Biga a mano da 4 ton.
Il 09/06/40 inizia la pose delle mine da parte dei posamine "Fasana","Crotone","Orlando"e"Gasperi",scortati dalle Torpediniere "Curtatone","Carini" e "Sirio",lavori che si concludono il 15 dello stesso mese
DEPOSITI CARBURANTI
Per assicurare i rifornimenti alla unità navali a Portoferraio vi erano due depositi, uno per il Combustibile Solido posto su un'area marginale del piazzale della caserma della R.Marina, in prossimità della banchina Buccari,dopo potevano affiancarsi i piccoli navigli per rifornirsi di carbone.
Poteva inoltre essere costituito in caso di necessità un deposito all'aperto per 1000 tonnellate di carbone,rifornito volta per volta dall'Arsenale di La Spezia.
Per i Combustibili Liquidi invece già dal 1923 partono i lavori per il Deposito Carburanti di Portoferraio, diretti dall'Ing.Nervi ,una struttura sotterranea che occupava e occupa una superficie di 2 ettari,estendendosi dal Molo del Gallo a S.Fine. La struttura comprendeva serbatoi interrati e in galleria per nafta e benzina oltre a quello cilindrico scoperto di più antica costruzione per 2400 tonnellate. Un serbatoio interrato per 3000 tonnellate di nafta,cinque cilindri incavernati per 1300 tonnellate di benzina, più piccoli quantitativi per rifornimenti locali per circa 30 tonnellate.
Per un totale di 5400 ton. di nafta e 1330 ton. di benzina. Completava l'opera la rete di cunicoli protettivi per le tubature di rifornimento ed erogazione e le pompe azionate da motori elettrici. Vi erano poi le prese per l'erogazione e l'aspirazione della nafta su Calata Umberto ,banchina per navigli minori. Vi erano ovviamente realizzati dei dormitori, una cucina con sala mensa, un deposito d'acqua a doppia struttura di contenimento di oltre centomila litri, oltre a tutti gli altri servizi per gli occupanti.
SERVIZIO SANITARIO
Oltre all'Ospedale civile di Portoferraio vi erano presso la Caserma della R.M. un posto di Pronto Soccorso e un'infermeria presidiaria per 28 posti letto. Nel 1942 viene attivato a Cavo l'Ospedale da Campo 957 con 200 posti letto.
© Autore: Ruggero Elia Felli