La difesa territoriale dell'Isola d'Elba era affidata a truppe del Regio Esercito, che in tempo di pace,erano costituite numericamente in misura sufficiente (1250 uomini)per tenere l'inquadratura dei reparti, provvedere alla custodia di depositi e magazzini ed alla manutenzione delle strade militari e delle caserme.
L' insieme dei reparti del Regio Esercito presenti
sull'Isola assume la denominazione di Raggruppamento Misto Truppe dell'Elba al
cui comando č preposto un Generale di Brigata. Il Comando Strategico viene
posizionato presso un edificio civile requisito in Localitą Schiopparello.
Questi reparti rimangono sotto il comando della Regia Marina fino all'estate
1943 . Da questa data la situazione si capovolge e il Regio Esercito assume il
comando su tutte le truppe dell'Isola, fino al fatidico 8 Settembre. Nel periodo
che vą dal 1938 al 1940 (anno nel quale lo scudetto viene abolito) le Truppe
dell'Elba sono contraddistinte da uno scudetto da braccio, di metallo o stoffa
(panno blu con ricami in bianco per i soldati e velluto blu con ricami in filo
dorato di canutiglia per gli ufficiali), raffigurante un gladio e delle foglie
di quercia nella parte superiore.
I compiti dell'Esercito sull'Isola erano molteplici, possiamo comunque descriverli esponendo come le truppe agivano,o avrebbero agito in caso di attacco.
Vennero previsti per le Fanterie e le Artiglierie, gli schieramenti iniziali, ed i progetti di manovre per parare tutte le possibili evenienze di attacco e furono predisposte all'uopo, tutte le posizioni sul terreno e le strade militari costruite del R. Esercito, per integrare la viabilitą ordinaria, al fine di conseguire la massima celeritą, nelle azioni manovrate. Un potenziale nemico che avesse cercato di conquistare l'Isola per prima cosa sarebbe dovuto sbarcare. I luoghi pił probabili per uno sbarco sarebbero stati sicuramente i tre golfi a Sud,per esattezza il Golfo Stella, il Golfo di Lacona e il Golfo di Marina di Campo. Mentre a Nord un possibile sbarco sarebbe potuto avvenire nel Golfo di Procchio.
Per impedire o comunque ritardare
lo sbarco nei suddetti golfi venne minato il tratto di
mare antistante mentre
sul tratto costiero vennero realizzati Posti Costieri (PC) e Nuclei Fissi (NF)
dotati di fucili mitragliatori o mitragliatrici. Completavano lo schieramento le
artiglierie dell'Esercito poste in posizione arretrata.
Il Raggruppamento di Artiglieria era di buona capacitą difensiva da un punto di vista numerico,anche se gli obici erano vetusti e di scarsa gittata(teorica 6900m ,pratica 5000m),grazie alla superficie limitata della costa essendo stati convenientemente dislocati coprivano efficacemente il non esteso campo di azione. La morfologia del territorio, in particolare il susseguirsi di gole e vallate e la presenza di poche e assai tortuose strade facilitava la difesa dell'Isola, in quanto realizzando dei Posti di Blocco Costieri (PBC) su punti strategici, (principalmente in prossimitą di incroci stradali o curve particolarmente tortuose)si riusciva ad arrestare l'avanzata del nemico.
Sfruttando queste particolaritą del territorio si poteva attuare una difesa per compartimenti stagni, suddividendo l'Isola mediante due linee: una principale da Procchio a Marina di Campo e una secondaria sempre da Nord a Sud nella Piana di Mola.
In questo modo le truppe che fossero riuscite a sbarcare si sarebbero trovate circondate, con il nemico di fronte e sui fianchi. Se i reparti nemici si fossero spostati sarebbero stati attaccati da dietro con azioni di disturbo e la loro avanzata sarebbe stata ritardata frontalmente lungo le direttrici Marina di Campo- Mola e Marina di Campo - Procchio - Portoferraio.
© Autore: Ruggero Elia Felli